Maurizio Cattelan, Tadashi Kawamata, Ettore Spalletti, Francesco Vezzoli. Politica e paura, bellezza e spiritualità, confluiscono emozioni contrastanti nella Art Week in arrivo
Venticinque tra musei e istituzioni, sette spazi indipendenti, due luoghi dediti all’arte pubblica e alla street art, ma soprattutto tante, tantissime gallerie, alcune con programmi museali e ambizioni d'arte pubblica, scandiscono la mappa della settimana dell’arte, da lunedì 28 marzo a Miart e oltre. Ma già dal 22 marzo inizia a sbocciare la primavera dell’arte che la pandemia aveva oscurato.
Manca la contiguità con il Salone del Mobile, slittato a giugno, ma la Biennale di Venezia, al taglio del nastro il 23 aprile, è un’ottima vicina di calendario. Peccato solo che, ancora una volta, le gallerie non siano mappate, seppure abbiano programmi ambiziosi.
Sul fronte istituzionale, sono cinque le mostre in apertura. Hanno temperature emotive distanti, dal raccoglimento all’ironia all’attualità.
Tra le novità dell’Art Week si affaccia anche una galleria straniera come Peres Project. Con sede a Berlino, apre nelle sale sontuose di un capolavoro neoclassico del Piermarini come Palazzo Belgioioso (dal 1° aprile, piazza Belgioioso 2), già sede di Massimo De Carlo, con i dipinti di Dylan Solomon Kraus.
La mappa
Gli eventi
Nella foto un'opera di Ettore Spalletti da Lia Rumma, Ellisse, 2016.