La mostra pone a confronto diversi linguaggi pittorici, ma con il comune tentativo di ricreare scenari caratterizzati da un realismo intimistico, a metà strada tra il ricordo e la costruzione di nuove storie.
Il titolo della mostra, E se non gridi non ti sento, ridi?, è tratto da un verso del poeta Beppe Salvia la cui scrittura è contraddistinta da trasparenza, immediatezza e da una scansione ritmica particolarmente dinamica. Le opere in mostra, proprio come il verso di Salvia, sono accomunate da un sentimento a volte gioioso, a volte malinconico, dialogano l'una con l'altra tra ricordi ed elementi visivi.